Vita avanzata

Strappata dalla colpa incessante

dal vento e il gusto

delle lacrime del cielo, concesse

senza dolore, solo quel

salato sapore

scaquata dall’aridità del mio umore.

~

Tutto esanime, sempre

di giorno e di notte,

poca vita, tanta solitudine in ogni

altalena che dondola nel vento e nel buio.

~

Ogni piccola via vuota illuminata dalle gocce

feroci di pioggia, gli alberi

di cui il verde si vede

ancora, il cimitero poco spevantoso,

mi inquieta solo pensare al suo

lato più scuro.

Sono le diciannove e trenta, ma questa via ora mi spaventa.

~

Meravigliosa insomma,

questa pioggia che rende tutto il disordine

e le lacrime non piante semplici parti della natura

questo silenzio spaccante organico, quasi romantico,

mi aiuta non interrogarlo o riempirlo

coi miei pensieri rinsecchiti.

~

Giornate sopravissute, tutte,

vissute, o magari godute non ne sono,

giorni inconvenienti, ore sbrigate

giornate d’intralcio, giornate di una vita insufficiente,

sprecata

~

Giornate scorse senza smettere di essere

soli, spogliate dalla compagnia

questi occhi senza incontri,

attacati agli schermi, abandonati i corpi,

la pelle e le ossa, e un cervello che appartiene

altrove, corpi schiavi all’inerzia

senza limiti, sofferto da coloro a cui l’allegria

non è riservata.

~

Fuori nella città buia inodora

ci sono gli avanzi di vita.

~

SJL 19/10/20

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